LOCALIZZAZIONE OUTDOOR

cos'è e a cosa serve

La localizzazione outdoor consente di individuare la posizione di una persona, di un veicolo o di un oggetto all’aperto.

Questa tecnologia si basa sull’utilizzo di pratiche come il GPS (Global Positioning System), un sistema di posizionamento che utilizza una rete di satelliti in orbita attorno alla Terra per determinare la posizione geografica esatta di un dispositivo.

È uno strumento che consente di gestire al meglio gli spostamenti e la localizzazione di persone, veicoli e oggetti all’aperto, offrendo così un ulteriore livello di sicurezza e controllo sulle loro attività.

ambiti d'applicazione

La localizzazione outdoor può essere utilizzata in molti contesti diversi ed è utile in una vasta gamma di settori, che vanno dalla navigazione stradale e marittima alla sicurezza pubblica, dal trasporto e logistica alla gestione delle risorse naturali.

Come funziona e con quali strumenti

Il funzionamento della localizzazione outdoor si basa su un dispositivo GPS che riceve i segnali di uno o più satelliti e, utilizzando l’algoritmo di triangolazione, determina con precisione la posizione geografica del dispositivo. I dati di posizione vengono trasmessi ad altri dispositivi (ad esempio computer o smartphone) che li interpretano e li rendono visibili su una mappa.

Per garantire la migliore precisione possibile, il GPS deve avere sempre una vista libera del cielo in modo che i satelliti possano ricevere il segnale. La precisione abitualmente raggiungibile è intorno ai 3-4 metri, ma ci sono alcune tecnologie che Bit Tonic adotta per migliorare la precisione, come il PPP (Precise Point Positioning) per arrivare a circa 1 metro di precisione, fino a RTK (Real-Time Kinematics) che ottiene precisione al centimetro

Negli scenari in cui il monitoraggio è alternato tra indoor e outdoor – e dove il segnale GPS potrebbe essere debole o assente – Bit Tonic fornisce soluzioni eterogenee, utilizzando tecnologie diverse per ottenere un unico dato di localizzazione coerente e trasparente.

UN PROGETTO REALIZZATO ad Avigliana (TO)

(…) Date le esigenze produttive, accade che i semilavorati vengano stoccati temporaneamente e senza un adeguato tracciamento in aree anche distanti centinaia di metri dal punto dove ci si aspetta che siano.

Lo stoccaggio può durare anche mesi ed è comune che i semilavorati vengano periodicamente spostati, in quanto montati su carrelli e sufficientemente leggeri.

(…) i semilavorati vengono infetti stoccati sia in area esterna che interna, impedendo l’adozione di tecnologie Gps, e la ricerca deve coprire un’area molto grande, percorribile dagli operatori in bicicletta o con un muletto.

Un semilavorato non rintracciato esce dal processo produttivo e può rientrarvi solo quando viene individuato, anche settimane dopo rispetto a quand’era necessario, causando ritardi a cascata e difficoltà nel monitoraggio della produzione. 

(…) in modo da tracciare la posizione indoor in maniera “tradizionale” tramite antenne montate a soffitto.

In esterno, per gestire aree di decine di chilometri quadrati e in cui spesso la infrastrutture fisse sono distanti, è stato sviluppato un sistema di volo autonomo con un drone, dotato di una antenna AoA in grado di localizzare con precisione di un metro.

In caso di maltempo o di condizioni non idonee al volo è stato predisposto un dispositivo equivalente installato sui muletti, che identificano i semilavorati limitrofi durante i loro spostamenti outdoor facendo uso di tecnologia Gps.

(…) senza coinvolgere i lavoratori nell’attività di localizzazione.

Questo ha portato a un cambio di abitudine nei processi produttivi: il semilavorato può essere posizionato nel posto più comodo dal punto di vista logistico, indipendentemente da esigenze di identificazione e localizzazione, da questo deriva une riduzione complessiva dei tempi di produzione.